Cracovia, ex capitale della Polonia, nonostante il suo non facile passato, è ancora oggi una città splendida da visitare e da scoprire, piena di giovani e tra le più low cost d'Europa. Una tappa che vale assolutamente la visita, anche per la sua cucina, infatti dal punto di vista culinario è uno di quei pochi posti in cui non si sente la lontananza dall'Italia.
Cracovia, è una città dal fascino particolare, è quella città che non ti aspetti, quindi è stata davvero una piacevole sorpresa!
5 COSE DA VEDERE ASSOLUTAMENTE A CRACOVIA:
1. Il Centro storico di Cracovia, non a caso Patrimonio dell' UNESCO, è secondo me la prima cosa da vedere che vi colpirà assolutamente, un vero e proprio gioiello, con la sua piazza più grande d' Europa, chiamata Rynek Glowny e cuore ancora oggi della vita cittadina. La piazza del mercato con i suoi 200 metri di lato si apre al centro di Cracovia e raccoglie molte attrazioni da vedere come il Sukiennice, ovvero il vecchio mercato dei tessuti oggi sostituito da negozietti di souvenir, l'inclinata torre civica, la statua del poeta romantico Adam Mickiewicz, amatissimo dal popolo polacco e rimossa dai nazisti nel 1940 ma poi ricomparsa nel 1955, e soprattutto la Chiesa di Santa Maria.
La Bazylica Mariacka, di stile gotico, è l'elemento che sicuramente più caratterizza la piazza, grazie anche alle sue due torri di altezza diversa che racchiudono una brutta e triste storia. Infatti la leggenda racconta che la costruzione delle due torri era stata commissionata a due fratelli architetti, il maggiore però per l'aspra competizione accoltellò il minore e così una torre rimase incompiuta. Anche l'interno della chiesa è indubbiamente da vedere, con l'accortezza di non disturbare le funzioni religiose che praticamente si svolgono quasi in tutto l'arco della giornata.
2. Il vero simbolo di Cracovia è senza dubbio il Castello del Wawel, imponente struttura che sorge sulla riva sinistra della Vistola e che fu utilizzato come residenza reale e luogo in cui i reali polacchi governarono il paese per 5 secoli, dal 1038 al 1596.
Il suo interno cela il Tesoro della Corona, le Armerie e un museo con interessanti esposizioni, inoltre dal 2012 ospita anche la famosissima Dama con l'ermellino di Leonardo da Vinci.
3. Poi da non perdere assolutamente il quartiere ebraico Kazimierz, situato a sud della collina di Wawel, ancora oggi luogo estremamente affascinante, apprezzato per aver mantenuto quell'atmosfera originaria.
Io e mio marito lo abbiamo girato in lungo e in largo, tanto da scoprire i numerosi punti di ristoro, le botteghe, le sinagoghe che è possibile visitare, e sinceramente fa un certo effetto pensare che durante la seconda guerra mondiale lo splendore artistico, storico e culturale di questo quartiere dovette sottostare alle atrocità naziste.
Dopo lungo vagare, come potete notare dalla foto sottostante, finalmente sono riuscita a scovare la via con i caratteristici negozietti che ancora oggi espongono le insegne dell'epoca, per un vero e proprio tuffo nel passato.
4. Se dal quartiere Kazimierz vi spingete un po' più a sud oltrepassando la Vistola, il fiume che attraversa Cracovia (noi abbiamo utilizzato il ponte pedonale tempestato da lucchetti dell'amore e non solo ...), arriverete al quartiere di Podgòrze.
Questa parte della città è tra quelle più amate dagli abitanti di Cracovia, ricca di storia, natura e architettura ma soprattutto con meno turisti che gironzolano alla ricerca di scatti esclusivi.
Questo quartiere si ricorda anche per una storia triste e tragica, infatti Podgorze è il luogo in cui vennero internati moltissimi ebrei, tanto da divenire il fulcro del ghetto ebraico.
Nella Plac Bohateròw Getta, ovvero la "Piazza degli Eroi del Ghetto" si trovano delle grandi sedie in ferro, a ricordare che questo è un luogo della memoria, un pezzo della tormentata storia degli ebrei di Cracovia. Al numero 18 della piazza si trova la Farmacia sotto l'Aquila, considerata in quel tempo un vero e proprio rifugio per gli ebrei che venivano aiutanti clandestinamente, distribuendo medicinali e generi alimentari.
3. Poi da non perdere assolutamente il quartiere ebraico Kazimierz, situato a sud della collina di Wawel, ancora oggi luogo estremamente affascinante, apprezzato per aver mantenuto quell'atmosfera originaria.
Io e mio marito lo abbiamo girato in lungo e in largo, tanto da scoprire i numerosi punti di ristoro, le botteghe, le sinagoghe che è possibile visitare, e sinceramente fa un certo effetto pensare che durante la seconda guerra mondiale lo splendore artistico, storico e culturale di questo quartiere dovette sottostare alle atrocità naziste.
Dopo lungo vagare, come potete notare dalla foto sottostante, finalmente sono riuscita a scovare la via con i caratteristici negozietti che ancora oggi espongono le insegne dell'epoca, per un vero e proprio tuffo nel passato.
4. Se dal quartiere Kazimierz vi spingete un po' più a sud oltrepassando la Vistola, il fiume che attraversa Cracovia (noi abbiamo utilizzato il ponte pedonale tempestato da lucchetti dell'amore e non solo ...), arriverete al quartiere di Podgòrze.
Questa parte della città è tra quelle più amate dagli abitanti di Cracovia, ricca di storia, natura e architettura ma soprattutto con meno turisti che gironzolano alla ricerca di scatti esclusivi.
Questo quartiere si ricorda anche per una storia triste e tragica, infatti Podgorze è il luogo in cui vennero internati moltissimi ebrei, tanto da divenire il fulcro del ghetto ebraico.
Nella Plac Bohateròw Getta, ovvero la "Piazza degli Eroi del Ghetto" si trovano delle grandi sedie in ferro, a ricordare che questo è un luogo della memoria, un pezzo della tormentata storia degli ebrei di Cracovia. Al numero 18 della piazza si trova la Farmacia sotto l'Aquila, considerata in quel tempo un vero e proprio rifugio per gli ebrei che venivano aiutanti clandestinamente, distribuendo medicinali e generi alimentari.
5. Fabbrica di Oscar Schindler, nelle immediate vicinanze della piazza degli eroi del ghetto e precisamente in via Lipowa, si trova questo museo dedicato alla vecchia fabbrica di stoviglie smaltate di Oscar Schindler e al quartiere di Podgòrze. Qui troverete numerose immagini, filmati, oggetti d'epoca, documenti e tanto altro a testimoniare la feroce caccia agli ebrei, un vero e proprio museo interattivo sulla storia ebrea e il triste e tormentato passato.
Sicuramente il vostro pensiero è già andato ad un film capolavoro quello di Steven Spielberg Schindler's List, da considerare senza dubbio una pellicola ricca di emozioni forti, di tensioni, di ricordi, e molto attenta ai dettagli, tale da vincere ben 7 premi Oscar. Le scene del film sono state girate a Cracovia e dintorni, anche nel quartiere ebraico Kazimierz.
Vi potrebbe anche interessare un viaggio alla scoperta dei luoghi che ricordano Papa Wojtyla (oggi Santo), come la finestra papale del Palazzo del Vescovo, da dove si affacciava per salutare i fedeli e che mostra oggi una bellissima immagine del Papa sorridente.
Potete anche visitare il museo che si trova nelle immediante vicinanze del Palazzo del Vescovo, con numerosi oggetti appartenuti al Papa. Il prezzo d'ingresso è di 5 zotly (circa 1 euro) e chiude alle 16, noi purtroppo non abbiamo fatto in tempo a vederlo.
Potete entrare poi nella Basilica di San Francesco D'Assisi, dove Wojtyla fin da ragazzo andava a pregare ogni giorno e sempre sulla stessa panca.
Mentre a Nowa Huta (9 km da Cracovia), il quartiere operaio costruito come esempio della città ideale comunista, il Papa pose la prima pietra della chiesa (Arca del Signore) nel 1967, completata però dagli abitanti del quartiere solo dopo 20 anni di lotta con il governo e la polizia comunista.
Anche grazie a Papa Wojtyla, camminando per la città, vi renderete subito conto quando è forte per il polacchi il rapporto con la fede.
Alle nove di sera ci siamo ritrovati per caso davanti ad una delle tante chiese della città gremita di gente, con tantissimi giovani raccolti nella preghiera ad ascoltare e partecipare con devozione alla messa.
COSA VEDERE NEI DINTORNI DI CRACOVIA:
- La miniera di sale, si trova nella città di Wieliczka, a circa 10 km da Cracovia raggiungibile con il treno dalla Stazione Ferroviaria Dworzec Glowny di Cracovia fino alla stazione Wieliczka Kopalnia o con l'autobus linea 304 nei pressi del Centro Commerciale Krakowska fino alla fermata Wieliczka Kosciol.
I percorsi all'interno della miniera si effettuano solo con visite guidate in diverse lingue, potete informarvi sugli orari cliccando qui.
Vi consiglio vivamente l'escursione alla miniera per godervi un viaggio emozionante all'interno di una delle più grandi miniere di sale, oggi Patrimonio dell'UNESCO, tra tunnel e grandi sale con particolari sculture in salgemma. Lungo il percorso ci sono ben 800 scalini da fare, di cui 380 all'inizio, quindi armatevi di scarpe comode e...un po' di pazienza.
Nella miniera troverete anche un'affascinante e spettacolare chiesa dedicata a Santa Kinga (vedi foto sotto). E' possibile persino celebrare matrimoni all'interno di questa chiesa...ci state facendo un pensierino?!
Nel corso dei secoli molte personalità hanno visitato questo posto, da Copernico a Karol Wojtyla (Papa Giovanni Paolo II).
- Auschwitz-Birkenau. Auschwitz dista circa 70 km da Cracovia e per raggiungerla potete prendere l'autobus che parte vicino al centro commerciale Krakowska. Entrate nella galleria e seguite le indicazioni per la stazione degli autobus. Dovete prendete il pulmino con scritto Oświęcim ed arriverete a destinazione in circa 1 ora e 45 minuti.
Qui di seguito gli orari di partenza degli autobus per Auschwitz:
L'ingresso al campo di concentramento è gratuito, ma io consiglio senza dubbio di fare la visita con la guida al prezzo di 40 zloty (circa 10 euro). Per maggiori info sugli orari cliccate qui
Si rimane senza parole durante la visita a questi campi di concentramento e di sterminio, con i brividi che ti attraversano il corpo mentre la guida racconta le atrocità commesse nei confronti di più di un milione e mezzo di persone, tra cui ebrei, omosessuali, oppositori politici, zingari, sterminati per seguire quella che era l'ideologia nazista.
Attraverserete il cancello con la famosa scritta Arbeit Macht Frei (il lavoro rende liberi) e fin da subito sarete catapultati in quell'orrore del campo, con forni crematori, fotografie, documenti, oggetti personali dei deportati.
Vicino al campo di concentramento di Auschwitz si trova il campo di sterminio Birkenau (raggiungibile con una navetta gratuita), un vero e proprio campo della morte: infatti i prigionieri, arrivati con i convogli, venivano condotti nelle camere a gas dopo la tremenda selezione degli inabili al lavoro.
Nel libro Sonderkommander Auschwitz, Shlomo Venezia, scrittore italiano di origine ebraica, racconta la sua esperienza di sopravvissuto all'interno del campo di sterminio Auschwitz-Birkenau. Queste alcune sue parole :"Tutto mi riporta al campo. Qualunque cosa faccia, qualunque cosa vedo, il mio spirito torna sempre nello stesso posto...Non si esce mai, per davvero, dal Crematorio".
Una testimonianza forte, con parole che racchiudono ricordi orribili, impossibili da dimenticare...
Se questo è un uomo
di Primo Levi
(sopravvisuto alla deportazione nel campo di Monowitz)
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Ho avuto il piacere di attraversare la Polonia e mangiare in un ristorantino niente male 3 anni fa...è davvero bellissima,con tanto verde,grazie per queste splendide foto cara,un bacione e felice settimana
RispondiEliminaSi, infatti si mangia proprio bene...felice settimana anche a te Daiana
EliminaSembra davvero interessante. Sicuramente mi piacerebbe scoprire la Polonia e la sua storia.
RispondiEliminaTe la consiglio vivamente, per me è stata davvero una piacevole scoperta.
EliminaNon credo che vedrò mai la Polonia, ma con queste tue foto ho fatto un piccolo viaggio. Bella Cracovia, la Basilica gotica, il quartiere tipico. Il campo di concentramento, con le tue parole l'hai spiegato molto bene tanto che mi sono venuti i brividi. Bentornata a casa Elisa.
RispondiEliminaSono contenta Natascia che per un attimo sono riuscita a farti fare questo viaggio con il mio reportage.,,grazie per il tuo commento! Un abbraccio
Eliminagrazie per averci portato in viaggio con te grazie a questo racconto!
RispondiEliminaSono davvero felice di condividere questo viaggio.
EliminaHo voglia di viaggiare!!!! Intanto ti leggo e mi consolo... baci
RispondiElimina:-D Dai un pensierino ce lo puoi sempre fare per vedere questa magnifica terra!
EliminaReportage minuzioso ed interessante, grazie infinite!!!
RispondiEliminaUn abbraccio!!!
Grazie mille Lory. Un abbraccio
Eliminaci osno stata 15 anni fa...mihai fatto tornare un incredibile voglia di ripetere il viaggio sai? Grazie!
RispondiEliminamai stato a cracovia anche se me ne hanno parlato un gran bene. complimenti per le foto! buona serata, ciao Andrea
RispondiEliminaChe meraviglioso viaggio, che racconto!!!! Mi hai tolto il fiato. E' un viaggio che avrei sempre voluto fare.... e un po' è come se l'avessi fato, oggi, grazie a te. Grazie, grazie, grazie.
RispondiEliminaSplendido viaggio!
RispondiEliminaBaci
Alice
Grazie mille per i vostri commenti, sono felice che questo mio racconto di viaggio vi sia piaciuto e che sono riuscita in qualche modo a portarvi con me e a trasmettervi le emozioni che un viaggio può regalare.
RispondiEliminaCiao Elisa, ho visitato la Polonia l'estate scorsa, spostandomi anche sul Baltico. E' una terra bellissima, si mangia bene, le città sono strepitose...Cracovia è un gioiello e sorpresa piacevolmente anche me. Auschwitz...giornata di grande dolore, sono stata male ma oggi sono contenta di esserci stata. L'ho ritenuto quasi un dovere verso quelle povere persone. Bel reportage e, anche se non c'entra nulla, proverò a fare il tuo plum cake con il latte di soia, mi ispira moltissimo. Baci
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